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milos

L'isola della Venere. Qui fu trovata la statua di Afrodite conservata al Louvre. Isola arida, abitata solo in parte. Ai confini delle Cicladi, in mezzo all'Egeo, si contende con Santorini il titolo di nostra isola preferita. Meno affollata di altre isole, meno mondana, si lascia vivere con molta calma.
Non sappiamo attualmente come sia la ricettività, nel 2007 per la prima volta dopo tanti arrivi nei porti, non trovammo nessun albergatore o affittacamere a proporci "rumturent", case, stanze o semplicemente un letto. Tutto esaurito in tutta l'isola. Finì che dormimmo in campeggio, capendo di non avere più l'età. Ma anche che con la facilità con cui si può organizzare un viaggio con internet, sarebbe stato sempre più difficile partire senza mete e tempi precisi non prenotando nulla, almeno in agosto. Comunque il giorno dopo, grazie all'ufficio del turismo e al nomadismo che caraterizza buona parte dei turisti in Grecia, trovammo un ottimo alloggio. Noleggiammo una macchina in quanto il trasporto pubblico non è (speriamo era) il fiore all'occhiello di Milos e iniziammo a goderci l'isola: Sarakiniko col bianco abbagliante della pietra pomice, modellata dal vento e dal mare e in mezzo una piccola spiaggetta con acqua cristallina. La totale assenza di vegetazione (e di bar) sconsiglia la frequentazione nelle ore più calde. Meglio la mattina presto, anzi il pomeriggio e intanto andare a pucciarsi a Papafragas, una piccola spiaggia di sabbia a cui si accede tramite un sentiero (okkio che si scivola) scavato nelle roccia che la sovrasta. Oppure a Firopotamos o a Paleochori, meno impegnative ma meno affascinanti.
E poi i villaggi: Klima, un villaggio di pescatori con le case a ridosso del mare; Plaka, il capoluogo e Kastro posizionate su una collina da cui si ammira il golfo sottostante; Pollonia, altro villaggio di pescatori ideale per un pranzo in una delle taverne; Adamas, il porto e centro principale, in cui si trovano autonoleggi, uffici, supermercati, banche, bar, taverne, ristoranti, gyrerie, locali notturni. Per espiare i peccati che questo luogo di perdizione porta a commettere, specialmente nella pasticceria che serve porzioni inenarrabili di loukomedes (frittelle ricoperte di sciroppo di miele e cannella) che noi accompagnamo rigorosamente con Metaxa, occorre recarsi alle Catacombe. Noi le trovammo chiuse per restauri e sconsolati tornammo a peccare con un aperitivo di polipo bollito e ouzo.
Prima o poi torneremo a Milos per vedere le Catacombe che si dice siano le più estese di Grecia, seconde nel mondo dopo quelle di Roma. Ma soprattutto per tornare a Sarakiniko, meglio se in una notte di luna piena: siamo curiosi de vedere come si riflette la luce della luna su tutto quel bianco.

Visitata a agosto 2007