Senza meta, senza fretta, aspettare la nave o il bus sorseggiando una birra. Non vale la pena di correre, in Grecia: troppo caldo, troppo calma la gente che ti circonda. Aspettare. E intanto fare la conoscenza di un viaggiatore, di un pescatore, di un ristoratore. Trovare una spiaggia con poca gente (è ancora possibile), cercare l'ombra in qualche paesino lontano dal mare.
Osservare i vecchi che giocano a carte o a backgammon, indifferenti alla folla multilingue che per tutta l'estate li assedia.
Oppure arrivare nei posti più lontani dal turismo, dove gli stranieri sono dei "seccatori", ma comunque benvenuti... a patto che capiscano che non si trovano in una località turistica; che non è obbligatorio, per un greco, conoscere l'inglese; che i greci, in particolar modo chi NON vive di turismo, sono molto restii a (s)vendere le loro tradizioni, che essere accoglienti non vuol dire farsi guardare in casa da tutti i turisti curiosi.
Molte volte abbiamo viaggiato in Grecia, in quasi trenta anni è molto cambiata. Non sappiamo se in meglio o in peggio, era diventata più "europea" (e non sempre è positivo), i greci avevano avuto un loro boom economico e quanto fosse reale lo testimonia la gravità della crisi economica iniziata nel 2009.
Le immagini percorrono un periodo di circa venticinque anni, molte sono scansioni da negativo e diapositive: mostrano in alcuni casi qualcosa che non c'è più, altre sono ancora attuali nonostante il tempo passato, altre sono recenti. Ma i paesaggi sono ancora attuali: del resto l'Acropoli è sempre lì da millenni.
In ogni pagina indichiamo le date dei nostri viaggi: tenetene conto, il tempo passa e tutto si evolve!