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Fes, che ha ospitato un' Università prima di Parigi, Oxford e Bologna, è ancora oggi la capitale culturale del Marocco e uno dei più importanti centri religiosi. La sua parte vecchia è la città medievale più antica del mondo musulmano e la sua medina una delle meglio conservate.
Finalmente riusciamo a trovare in una medina anche le moschee, le madrasse e altre cose che ci erano sfuggite nelle precedenti. Per farlo abbiamo sostituito con una guida in carne e ossa la cartacea Routard. (E qui bisogna aprire una parentesi: la Routard che avevamo apprezzato in altri paesi, si è rivelata inclemente nei confronti del Marocco segnalando ovunque pericoli, insidie, false guide e truffatori che sicuramente esistono ma in numero e "pericolosità" certamente inferiori rispetto alle "terrorizzanti" note dei giramondo francesi).
Con la guida ufficiale, reclutata presso l'Azienda Autonoma di Soggiorno - Place Mohamed V -, abbiamo visitato Fes capendo qualcosa in più della città, della sua storia, delle sue abitudini. Nella medina siamo stati ottimamente guidati in luoghi che da soli non avremmo mai trovato: il quartiere dei falegnami, dei tessitori e il suk dei conciatori. Quest'ultimo, visto dall'alto di una terrazza, ci ha colpito con i suoi colori e il suo odore. Ma ci ha scioccato vedere le condizioni di lavoro dei tintori, che passano la loro giornata con le gambe immerse nei liquidi usati per colorare e respirando l'odore acre che ne deriva.
In periferia si trova il quartiere dei vasai, dove si producono le ceramiche bianche e blu tipiche di Fes e i bellissimi mosaici.