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Ti rendi conto ancora prima di partire che quattro giorni a Berlino non sono sufficienti. Quando su Google maps provi a pianificare i tuoi spostamenti cercando la posizione di quello che vorresti vedere. Ma lasci perdere quasi subito, tanto lo sai che tra l'albergo e Alexander Platz troverai qualcosa di interessante che non avevi previsto, che non sapevi esistesse.
Così, una volta arrivati, siamo riusciti a vedere quasi solo il Mitte, la zona centrale che corrisponde in gran parte all'ex Berlino Est.
Probabilmente quello che più ci ha affascinato di Berlino è incontrare lungo i suoi viali, che in genere sono molto larghi, edifici storici affiancati dai palazzoni post-bellici del socialismo reale o i modernissimi edifici costruiti dopo la riunificazione. E molti sono i cantieri ancora aperti per ricostruire o ristrutturare.
Ci ha colpito come i berlinesi amino stare all'aperto: molti ne abbiamo visti, a fine ottobre, pranzare o cenare nei tavoli all'esterno dei ristoranti.
Da Alexander Platz alla Porta di Brandeburgo lungo Unter der Linder, dal Reichtstag alla Siegessaule attraverso il Tiergarten, da Potsdamer Platz a Checkpoint Charlie, lungo le rive della Sprea e dei relativi canali sono molte le testimonianze del recente passato di Berlino. E poi Muhlenstrasse dove è conservata una parte del muro che divideva la città. Conosciuta come East Side Gallery, oltre un chilometro di murales con opere di artisti da tutto il mondo, è tutelato artisticamente. Essendo italiani, dove dipingere sui muri è considerato "imbrattare" o "deturpare" siamo andati in corto circuito: pensiamo che dipingere muri sia bello, creativo e utile; che un muro dipinto è meglio di un muro grigio e che chiunque dovrebbe essere libero di poterlo fare. Ma vedendo scritte, disegni, "I was here", TVTB, ecc. sovrapposti ai dipinti esistenti ci siamo chiesti: è legittimo? Cioè, il muro è di tutti quindi tutti possono usufruirne per esprimersi. Però accetteremmo che qualcuno disegnasse sopra Guernica o mettesse il suo tag sopra un Caravaggio? Ovvero, perchè un murales esposto nel suo ambiente naturale, la strada, debba avere minor considerazione di un olio su tela esposto in un museo? Il dibattito è aperto... (Sia chiaro, non vogliamo dire che allora è legittimo scrivere sulla Gioconda).
Nelle vicinanze della Rathaus, ci è molto piaciuto il piccolo quartiere di San Nicolao, con la chiesa medievale e le antiche abitazioni racchiuse tra la Sprea e Spandauer Strasse.
Sulla riva della Sprea si trova anche il Museo della DDR. Ci siamo entrati temendo una baracconata, invece è un museo interattivo in cui viene illustrata la vita nella Germania Est. Così interattivo da poter "accomodarsi" al volante di una Trabant e guidarla per mezzo di un simulatore. Buono il ristorante attiguo, dove vengono serviti i piatti più comuni nella Germania Est. Piatti semplici e poveri, cucinati con gli ingredienti a disposizione che erano pochi e sempre uguali. Ma proprio per questo cucinati in modi diversi.
Mentre Potsdamer Platz, il Muro e molti altri posti permettono una riflessione sulla città divisa, su chi vi morì per cercare la fuga verso occidente, Checkpoint Charlie ci è sembrato un teatrino per turisti: è possibile farsi fotografare con "militari" in divisa americana o sovietica fuori dalla garritta posta in mezzo alla strada. Un'americanata, insomma. Anche il museo che si trova a pochi metri ci è sembrato solo un pretesto per vendere souvenir. Però all'angolo tra Friedrichstrasse e Zimmerstrasse alcuni pannelli illustrano la storia di questo posto di confine.
Altro effetto ci ha fatto il memoriale dell'Olocausto: una piazza occupata da migliaia di blocchi in calcestruzzo di varie altezze. Camminandoci in mezzo, gli stretti passaggi e il continuo saliscendi, danno un senso di smarrimento e di perdita dell'orientamento.
Muoversi a Berlino è facile e comodo. Si può scegliere di farlo in bicicletta lungo le onnipresenti e frequentate piste ciclabili. Oppure a piedi, soluzione lenta ma che permette di guardarsi intorno con più calma, integrando bus e metropolitana per i tragitti più lunghi. I bus circolano veloci e puntuali grazie a strade molto larghe a più corsie e al ridotto traffico di auto. Le metropolitane hanno molte linee e le corse sono molto frequenti (ecco perchè girano poche auto!). Inoltre alcune linee durante il week end sono attive anche per tutta la notte.
Ma attenzione: se cartina alla mano scegliete una meta da raggiungere controllate bene dove dovete andare. A Berlino musei, teatri, zoo, parchi sono a volta doppi proprio per il fatto che la città fosse divisa in due e che dopo la riunificazione si è preferito non chiuderli.

Ottobre 2014