Siamo passati per la prima volta da Carrara facendo una sosta per "la pausa pranzo". Ci ha affascinato e incuriosito per la decadenza dei palazzi del centro, come se fossero disabitati, testimoni di antichi fasti abbandonati a se stessi. Sicuramente un posto da vedere con più calma. E poi già da un po' avremmo voluto vedere da vicino le Apuane, sventrate per ricavarne il marmo pregiato.
E cosi, appena possibile siamo tornati, girovagando per la città, passando dal duomo, dal teatro e dagli antichi palazzi con le loro facciate in marmo ai vecchi quartieri popolari, in cui vivevano (e probabilmente vivono ancora) minatori e cavatori del marmo.
La visione delle cave, il bianco della montagna, provoca sentimenti contrastanti: da un lato pensi ai capolavori di Michelangelo, ma di contro rifletti su come dietro un lussuoso pavimento di un petroliere texano, un monumento o l'opera di uno scultore ci sia la fatica e il pericolo dei lavoratori delle cave e la deformazione della natura.
Vedere montagne dilaniate per l'estrazione del marmo fa impressione, ancor di più entrare nelle miniere in cui le montagne vengono "svuotate" dall'interno. E di questo vuoto che si crea, poco viene "sostituito". Un cittadino ci diceva che dei guadagni delle cave rimane molto poco in città. I prorietari (e chi le ha in concessione) preferiscono investire altrove i proventi del marmo e questo spiega l'aspetto decadente del centro e la scarsa vita sociale e culturale della città.
Non sappiamo quanto sia culturalmente attiva Carrara, ma dal punto sociale-ricreativo abbiamo constatato che la sera le strade e i pochi locali aperti sono semivuoti.
Percorrendo la strada delle cave, passando (o non passando a causa di frane) sotto le gallerie della vecchia ferrovia delle miniere, su lunghi ponti, tra salite e discese, facendo attenzione ai camion che traspostano i blocchi di marmo, prima o poi si arriva a Colonnata. Fermatevi per una sosta. A base di Lardo, ovviamente.
Marina di Carrara ci è sembrata più movimentata, frequentata di sera dai giovani. La lunga spiaggia è difficile da raggiungere: non è facile trovarne una libera e anche fuori stagione la presenza di stabilimenti balneari non ne permette.
Carrara è tradizionalmente anarchica anche perchè furono soprattutto gli anarchici a battersi per migliorare le condizioni di lavoro nelle cave. Ed è facile imbattersi in targhe e monumenti che ricordano le lotte sindacali, ma anche vecchi manifesti e bandiere rosse e nere fuori dalle porte.
Aprile 2019