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amazzonia

Ovviamente solo un assaggio, una parte infinitesimale di Amazzonia. Silves, un'isola sul Rio Urubà, un affluente del Rio delle Amazzoni, nei pressi del Lago Canaçarì, poco a sud dell'equatore, a circa 300 km da Manaus. Una strada in mezzo a numerose fazendas, lungo la quale si incontrano pochi centri abitati.
Cinque giorni nel verde della foresta e sulle acque scure del fiume. E molto tempo si è stati in motoscafo, perchè l'acqua è la via di comunicazione più usata, spesso l'unica per raggiungere i villaggi sul Rio delle Amazzoni. Un paesaggio che si potrebbe pensare monotono, ma che in realtà rivela panorami sempre nuovi. Navigando sul lago o sui fiumi colpisce la loro vastità, tanto che in alcuni punti non si vede che acqua. Oppure il verde della foresta che sembra non aver fine. La strana sensazione, entrando in infiniti canali, che si prova navigando nella foresta inondata tra le cime degli alberi  che si riflettono su acque apparentemente immobili come nel Labirinto, un luogo che fa venire in mente le fiabe anche a dei rozzi come noi. Dicevamo navigando sulle cime degli alberi: perchè il livello dei fiumi e dei laghi non è sempre lo stesso. Varia di stagione in stagione con differenze anche di 20 metri. Quello che in giugno (periodo di massima piena) è fiume, a novembre è pascolo per le mucche. E infatti abbiamo incontrato navi che effettuavano questa strana transumanza, spostando le mandrie da un luogo a un altro, dato che agosto è il periodo in cui il livello dell'acqua comincia ad abbassarsi. Non solo mucche naviganti abbiamo incontrato, ma anche una miriade di specie di uccelli, alligatori, delfini rosa, piranha, iguane, bradipi, tarantole. E tonnellate di zanzare!
E nella foresta piante di tutti i generi: dal "banale" frutto del cacao a liane che contengono acqua, piante che hanno proprietà curative, fiori mai visti, frutti mai immaginati.
In compagnia di Hilos abbiamo incontrato coltivatori di cacao, produttori di manioca, visitato alcuni villaggi, tutte realtà collegate a ASPAC, associazione creata dalle comunità indigene che si dedica alla difesa dell'ambiente e alla preservazione delle aree acquatiche. Oltre ad aver creato tre distinte aree di pesca sul Lago Canaçarì, promuovono un progetto di ecoturismo ospitando i viaggiatori nella pousada Aldeia dos Lagos e guidandoli in escursioni nella foresta e lungo i fiumi. Ci ha colpito il grande rispetto che hanno per la propria terra (o sarebbe meglio dire acqua), la sensibilità (e anche il senso di orientamento) con cui si muovono lungo laghi, fiumi, canali e foreste, la loro conoscenza delle abitudini degli animali, delle proprietà delle piante e soprattutto la passione nel divulgarla.